Viaggiare in aereo ai tempi del Covid

Viaggiare in aereo ai tempi del Covid

Viaggiare in aereo ai tempi del Covid – Disinfezione delle cabine, termo-scanner, distanziamento sociale, tamponi rapidi prima della partenza, fino ai voli Covid free. Molte compagnie aeree e operatori turistici si stanno organizzando in vista delle riaperture in modo da garantire la massima sicurezza ai turisti. Ma sull’argomento c’è ancora un po di confusione ed è arrivato il momento di fare un po di chiarezza.

Il premier Draghi ha comunicato che per viaggiare in aereo sarà introdotto un certificato verde nazionale, chiamato Green Pass, che entrerà in vigore dalla metà di maggio. Il pass permetterà ai viaggiatori europei di viaggiare in attesa di un pass europeo. Le norme non sono molto diverse da quelle previste dal ‘Decreto Riaperture’ il quale regola la mobilità tra regioni in fascia rossa o arancione. Infatti, è necessario essere vaccinati o guariti dal coronavirus. Inoltre, la maggior parte dei paesi richiede di eseguire un tampone con esito negativo nelle 48 o 72 ore precedenti al viaggio.

E’ consentito viaggiare in aereo verso l’estero?

Al momento sono consentiti i viaggi verso l’estero e verso l’Italia, seppur con molte limitazioni che variano a seconda della destinazione o della provenienza.

Alcuni paesi europei come Germania e Portogallo non consentono l’ingresso per motivi di turismo tanto che la Germania ha persino vietato il pernottamento. Brasile, Australia e India restano chiusi con alcune eccezioni. In attesa di uno standard internazionale per un certificato verde nazionale o pass vaccinale, restano soltanto una serie di normative diverse tra loro.

E’ importante sottolineare che ci sono alcuni paesi che non consentono il rientro in Italia. Ad esempio è vietato l’ingresso nel nostro paese se negli ultimi 14 giorni ci si è recati in Brasile, india, Bangladesh e Sri Lanka. In base ad un’ordinanza italiana vi sono alcune deroghe al divieto, ad eccezione che venga eseguito il tampone prima della partenza e dopo l’arrivo per un periodo di 14 giorni di quarantena a cui segue un altro tampone. Tuttavia, da quei paesi il rientro non è facile a causa dell’assenza di voli.

In base alle informazioni diramate da La Farnesina, sono cinque i gruppi di paesi verso cui si può viaggiare in aereo. Il gruppo A comprende San Marino e lo Stato Città del Vaticano, senza alcuna limitazione alla mobilità. All’interno del gruppo B, che comprende Stati e territorio, a basso rischio epidemiologico, non è al momento presente alcun Paese. Il gruppo C include i Paesi al rientro dai quali non è prevista alcun tipo di restrizione.

E’ infatti possibile viaggiare in aereo da e verso Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori oltre il continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (ad eccezione dei territori situati fuori dal continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.

Un elenco di altri Paesi extra Ue a basso rischio epidemiologico, è invece incluso nel gruppo D. In questo gruppo si trovano Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea (Sud), Ruanda, Singapore, Thailandia e ulteriori Stati e territori.

I paesi con le limitazioni più restrittive, compresi nel Gruppo E, sono altri Stati come Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka.

Ad essere obbligatori, in ogni caso, sono i tamponi in partenza per i quali ogni Paese si regola in modo diverso. Ad accettare i test rapidi è la Germania, mentre quelli molecolari sono ammessi in Spagna. La quarantena è prevista nel Regno Unito mentre il Portogallo pone restrizioni per chi arriva da determinati Paesi.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, al momento è sospeso l’ingresso nel Paese per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, abbiano soggiornato in un Paese dell’area Schengen (inclusa l’Italia), nel Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa, Cina o Iran.

Tuttavia, anche in questo caso sono previste alcune eccezioni. E’ consentito l’accesso ai cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari e titolari di visto diplomatico. A tali eccezioni sono soggetti anche i titolari o i richiedenti di diverse tipologie di visto e sono di competenza dell’Ambasciata e dei consolati americani in Italia.

A presentare le restrizioni più severe tra i Paesi maggiormente visitati è l’Australia. Fino al 17 giugno 2021, il paese è infatti chiuso agli arrivi da qualsiasi parte del mondo.

Chi chiede i test?

I paesi che richiedono il test molecolare, almeno 72 ore prima del viaggio, sono Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Australia, Brasile. In aggiunta, la Grecia richiede il test a campione dopo l’arrivo e gli Stati Uniti il test antigienico in alternativa a quello molecolare.

Dov’è prevista la quarantena?

La quarantena è prevista nei seguenti Paesi con modalità e durata diverse:

Australia: 14 giorni in strutture indicate dallo Stato
Germania: 10 giorni di quarantena (interrotta al quinto giorno nel caso di test molecolare negativo) per chi transita da Paesi a rischio non elevato fra cui Italia. Al contrario, da Paesi a rischio alto le regole variano Francia: 7 giorni per arrivi extra Ue
Spagna: nessun obbligo di quarantena
Portogallo 14 giorni per arrivi da Brasile, Sudafrica e Paesi in lista (Italia e area Schengen non presenti)
Grecia: se positivi al test all’arrivo, previsti 14 giorni di quarantena
Svizzera: 10 giorni per arrivi da Paesi ad alto rischio
Australia: 14 giorni per i turisti ammessi.
Brasile: 14 giorni per i pochi ammessi data la chiusura delle frontiere.

L’applicazione di queste misure sarà una vera sfida nei prossimi mesi ma almeno i passeggeri potranno tornare a viaggiare in aereo. Inoltre, il rispetto di tali misure faciliterà l’apertura dei governi alla mobilità aerea tornando cosi alla normalità, almeno in parte.

A prescindere dalle conseguenze della pandemia e dall’evolversi della situazione, con la ripresa del traffico aereo le compagnie e gli intermediari sono tenuti ad adoperarsi per garantire ai passeggeri voli in sicurezza e senza disagi.

Restano pienamente applicabili, pertanto, tutti i diritti dei passeggeri previsti dalla normativa nazionale ed europea in caso di disservizi quali la cancellazione del volo, il ritardo aereo o problemi con i bagagli. Ma è tutelato anche chi a causa del Covid deve rinunciare a viaggiare in aereo, in questo caso infatti le compagnie aeree, se informate della rinuncia prima della partenza del volo, sono tenute a rimborsare il biglietto. In alternativa, possono sempre offrire un voucher ma il passeggero ha sempre diritto ad optare per il rimborso del biglietto aereo in denaro.

L’auspicio è che di tutti i viaggiatori possano tornare a volare in Italia e all’estero, in sicurezza e senza restrizioni, in ogni caso noi siamo sempre qui, pronti ad offrirvi informazioni sui vostri diritti e a rispondere alle necessità più complesse di ogni viaggiatore.

Se avete bisogno di informazioni o non riuscite ad ottenere i rimborsi monetari o le compensazione europea laddove dovuta, il team di rimborsovoli.it è sempre pronto ad assistervi e a rispondere a tutte le vostre domande.

Il nostro servizio è veloce, guidato e soprattutto gratuito, in quanto i nostri guadagni arrivano solo dal pagamento delle spese legali da parte delle compagnie aeree, mai dagli utenti.

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